ENERGIA MAREOMOTRICE: energia pulita ricavabile da onde del mare e maree
Rispetto al solare renderebbe anche di notte, ma sono limitati l’ambito e la costanza della sua fruibilità
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 30/03/2025; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: fonti rinnovabili di energia
↑2025.03.27 leggo da <fb, EtaBeta/Radio1> che le correnti oceaniche potrebbero diventare la prossima grande rivoluzione nel settore delle energie rinnovabili. Un recente studio dell'Università della Florida ha identificato aree marine capaci di generare 2,5 volte più energia delle fattorie eoliche. [CzzC: una mezza verità che potrebbe dissimulare una mezza bufala: continua qui con key acchiappaclic e rapporto costi-benefici]
↑2022.11.30 <tg24 google> Negli Stati Uniti il NREL (National Renewable Energy Laboratory) sta brevettando un sistema rivoluzionario per ricavare energia pulita dalle onde e dalle correnti marine: userebbe strutture flessibili che cambiano forma in base al movimento del mare: si possono allungare e deformare e poi ritornano sempre alla loro forma originale.
↑2012.04.30 Un esempio, secondo me, di venditori di fumo <repubblica>: Centrali sottomarine termoelettriche sfrutterebbero il calore delle acque tropicali. RACCOGLIERE energia direttamente dal mare, sfruttando il calore delle acque tropicali per attivare delle centrali termoelettriche nell'oceano. Un progetto che a prima vista può sembrare semplice, se non fosse che una centrale sottomarina efficiente richiede la costruzione di un'enorme sistema di pompaggio largo alcuni metri e che si estende per oltre un chilometro di profondità. Praticamente come costruire un tunnel della metropolitana ed immergerlo verticalmente negli abissi marini per una profondità pari a tre grattacieli come l'Empire State Building. Una sfida tecnologica molto ambiziosa, ma che secondo gli ingegneri della Lockheed Martin potrebbe essere realizzabile in pochi anni.
↑2009.08.17 <sussidiario>: e se sfruttassimo le onde del mare?