DE-DOLLARIZZAZIONE, BRICS, tentativi di contrastarla: anche azionando il divide et impera?
Finché il mobiliare mondiale sarà denominato in dollari per una quota (oltre il 40% per il solo commercio) molto maggiore di quanto pesa il PIL USA rispetto al PIL mondo (circa 24% nel 2023) il tesoro Usa potrebbe finanziare il suo governo aumentando a dismisura la massa dollari e consentendo così di lucrare in loco i benefici dell’operazione, ma spalmandone sul mondo gli effetti inflattivi.
Una moneta leader mondiale gode di privilegi intrinseci da rendita di posizione, e, dunque, è naturale che gli stati ad essa correlati (USA e alleati ricchi di petroldollari) cerchino di contrastare monete che insidiassero tale primato (ad es. euro e yuan cinese) con un processo che si chiamerebbe di DE-DOLLARIZZAZIONE per converso del processo di dollarizzazione, quello con cui un Paese utilizza la valuta emessa da uno Stato straniero (tipicamente il $) in parallelo o in sostituzione della propria: vedi in questo libro di Limes la potenza della finanza collegata al dollaro sulle guerre tattiche pro geo-strategia e forse anche per la terza guerra mondiale.
Mi piacerebbe che fosse l’Europa unita nello spirito dei suoi padri fondatori a guidare il processo di prevenzione mondiale dei danni correlati all’imperialismo dei petroldollari, abusati per privatizzare guadagni della finanza più cinica socializzandone le perdite (titoli tossici, strangolamento di obiettori e resistenti), ma vedo un’Europa ancora ingannata dal divide et impera fino a farsi trascinare in guerre ordite al suo esterno. Mi spiace che a guidare il suddetto processo di de-dollarizzazione sia per ora una Cina, leader dei BRICS, ancor troppo lesiva di diritti che la civiltà cristiana, culla di quella occidentale, aveva messo a fondamento della dignità umana.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: supremazia del petroldollaro; Finanza, US-UK contro Russia2.0, danni da potentati filo wahhabiti in dottrina Wolfowitz; SWIFT, AIIB-Silk; non allineati
↑2024.11.03 Nel 2010 il 6° festival dell’economia di Trento titolava «protezionismo non più tabu?» ma allora si argomentava sulla crisi del 2008, quando, per salvare le banche, vennero statalizzate imprese che avevano un patrimonio pari al PIL di interi paesi. Ma oggi, stante la riscaldatasi guerra fredda e la terza guerra mondiale a pezzi, si aggiungono altre forti motivazioni (occupazionali, di bilancia commerciale, anche strategiche) che spingono a tradire-cambiare gli accordi mondiali sulla liberalizzazione dei commerci (WTO/OMC, GATS, globalizzazione, …). Dai dazi sulle auto cinesi all’esclusione di Huawei e Zte dal 5G, quasi ogni mese vediamo alzarsi nuove barriere reciproche tra i grandi concorrenti-contendenti mondiali. Oggi, ad esempio, leggo che <google s24h telef> l’Indonesia bandisce sia i prodotti di Apple sia quelli di Google: perché? Aveva richiesto che almeno il 40% dei componenti presenti nel dispositivo fosse prodotta localmente, ma nessuno dei due produttori ha raggiunto quella percentuale. Anche i BRICS spingono ad allargare il fossato, perfino smarcandosi dal fronte “occidentale” che all’ONU votava la condanna del Putin aggressore dell’Ucraina e alimentando il discredito delle nostre democrazie, concentrate a sublimare i cosiddetti “diritti civili”: è solo una questione economica o siamo all’inizio di uno scontro di civiltà che si aggiunge a quello creato dall’islamismo?
↑2024.09.06 <insideover> dedollarizzazione in progress? Dalla fine della 2ª Guerra Mondiale il dollaro ha giocato un ruolo centrale come valuta di riserva globale, consolidato dagli accordi di Bretton Woods e dalla forza economica, politica e militare degli Stati Uniti. Ma vari fattori stanno insidiando la supremazia del dollaro, tra cui la Cina, che promuove l’uso del renminbi (RMB) in numerosi accordi bilaterali e multilaterali. L’introduzione del sistema di pagamento CIPS da parte della Cina, che offre un’alternativa al sistema SWIFT, soprattutto ai Paesi che cercano di ridurre la loro dipendenza dagli Stati Uniti e dai relativi alleati.
↑2024.06.14 Secondo alcune fonti di informazione (Nasdaq ad esempio) l’Arabia Saudita non avrebbe rinnovato con gli USA l’accordo di farsi pagare il suo petrolio in dollari, accordo che risalirebbe al 1974 con Kissinger (Nixon) <fb msn> e che sarebbe scaduto lo scorso 8 giugno. Se la notizia fosse confermata, sarebbe rilevante nel processo di de-dollarizzazione: < euractiv politica> l’accordo si sarebbe basato sul contraccambio americano di diventare il difensore militare della monarchia più importante del Golfo. Gli USA contavano in un rinnovo dell’accordo con Riyad in funzione anticinese. [CzzC: alla eventuale delusione USA si aggiungerebbe il fatto che l’Arabia Saudita, assieme ad altri Paesi del BRICS, non ha sottoscritto la conclusione della conferenza di pace sull’Ucraina tenutasi in Svizzera].
↑2023.09.15 <linkiesta> Il lento processo di de-dollarizzazione nel commercio mondiale: India e Emirati Arabi Uniti hanno deciso di regolare il loro commercio bilaterale in valute locali, riducendo così la loro dipendenza dalla moneta americana. In particolare Nuova Delhi potrebbe internazionalizzare e digitalizzare la rupia per renderla una valuta globale accettabile per le transazioni internazionali
↑2023.04.15 <italiaoggi> Cresce nel mondo l'alternativa all'uso del dollaro, valuta che però è ancora utilizzata per il 41% del commercio globale. [CzzC: vedi anche PIL]
↑2023.04.13 <investireoggi> dedollarizzazione con segni di declino della superpotenza americana: tra il 1999 e il 2022, il PIL USA è cresciuto del 164% ma il debito pubblico del 455% (oggi al 125% su PIL); gli USA resteranno per molti anni la prima potenza economica, ma basano da troppo tempo le direttrici della loro crescita su fondamentali insostenibili. <investireoggi> Le economie emergenti guardano con crescente interesse ai BRICS come alternativa al Fondo Monetario Internazionale in mano all'Occidente: una dozzina di stati, tra cui Argentina, Arabia Saudita e Algeria ha fatto richiesta di adesione al gruppo BRICS, mentre altri come l’Egitto, Uruguay, Emirati Arabi Uniti e Bangladesh ne fanno già parte dal 2021.
↑2023.04.11 <huffingtonpost> La de-dollarizzazione servirebbe alla lunga anche agli Usa e aiuterebbe la pace [CzzC: temo che gli USA non concordino che servirebbe anche a loro].
↑2022.06.14 <lastampa> Fr1 a Spadaro: «Due mesi prima del conflitto un capo di Stato mi ha detto che l’Alleanza atlantica rischiava di scatenare quello che è successo». <huffingtonpost agensir> «la Nato sapeva di provocare Putin ... per me oggi la terza guerra mondiale è stata dichiarata ... forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l’interesse di testare e vendere armi ... Qualcuno può dirmi a questo punto: ma lei è a favore di Putin! No, non lo sono ... Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi. Mentre vediamo la ferocia, la crudeltà delle truppe russe, non dobbiamo dimenticare i problemi per provare a risolverli».
↑2022.03.17 Se il dollaro avesse fomentato Ucraina contro Russia per frenare la dedollarizzazione, non sarà che ottenga l'effetto contrario? <quotedbusiness> l mondo verso la dedollarizzazione? L’India potrebbe adottare l’uso dello yuan/renminbi come valuta di riferimento nell’attivazione di un meccanismo di interscambio commerciale con la Russia denominato in rupie-rubli. <insider> Wall Street Journal ha rivelato che presto Riad potrebbe emettere titoli petroliferi denominati in yuan per diversificare le proprie esportazioni <investireoggi> ora prezzate “esclusivamente in dollari” sui mercati globali.
↑2022.02.23 <lastampa insiderover> in reazione sanzonatoria al riconoscimento del Donbass da parte di Putin, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha “spento” il Nord Stream 2. [CzzC: è così raggiunto, per ora, uno dei principali obiettivi del dollaro contro Euro in Eurasia; non capisco cosa possa guadagnarci la Russia dall'aver indotto questa prevedibile reazione]
↑2022.01.28 ipotizzai di postare il seguente appello su Citizengo, ma ne fui sconsigliato. Pro pace in Europa, l'Ucraina non entri nella Nato nei prossimi 25 anni. Egr. Sign. Jens Stoltenberg, segretario NATO in Europa, anche se non sono degno di rivolgermi a Lei, oso lanciare questo appello nella speranza che qualche autorità politica o religiosa Le faccia arrivare in modo pertinente il grido dei milioni di Europei amanti della pace che la temono minacciata dalle manovre espansive della nostra alleanza militare a ridosso dei confini con la Russia; saremo eternamente grati alla alleanza che ci ha liberato dal nazismo e salvato da invasioni sovietiche, ma stiamo vedendo che da 30 anni ... continua qui con key oblast Donbass, Crimea, autodeterminazione, danni, dedollarizzazione, Eurasia
↑2021.03.22 <ansa> Stoltenberg/Nato: "Vladimir Putin è il responsabile ultimo di tutte le azioni condotte dallo Stato russo. Il suo comportamento è aggressivo" e contempla "tentativi di omicidio nei confronti degli oppositori " e anche altre azioni che "insieme formano un modello, un comportamento inaccettabile. La Nato continuerà a proporre un doppio approccio: essere ferma e dura, ma anche proporre un dialogo". [CzzC: dovremmo credere che sia sincero il tuo proporre dialogo, mister Stolt? Tu fingi di non sapere che, dopo ¼ di secolo di disastri umanitari causati da missili Usa-Nato, gli europei non vi credono più così umanitari come quando ci salvaste dal nazismo: in maggioranza non intendiamo essere complici del progetto Usa contro Russia 2.0, convinti che serva più a chi teme la dedollarizzazione che alla pace e ai nostri interessi in Eurasia]
↑2017.11.23 <internaz stampa asianews> al vertice di Sochi Russia, Iran e Turchia cercano la pace in Siria, mentre col loro aiuto, maturata la sconfitta di Isis e della galassia di analoghi terroristi, il Paese si avvia alla ricostruzione, ma i sauditi e gli inciuciati coi loro petroldollari boicottano quel processo di pace <lbcgroup.tv> rifiutando qualsiasi ruolo per Assad sulla transizione politica ipotizzata dall'ONU. [CzzC: non hanno bisogno di accettare la realtà dei fatti, paghi della pecunia con cui comperano il consenso-silenzio occidentale su loro crimini e violazione dei diritti umani: gli imperialisti del petroldollaro possono parafrasare Lenin "Se la realtà non si adatta alla nostra presunzione, tanto peggio per la realtà». E Trump non ha né l’indipendenza né la saggezza sufficienti per contrastare tale arroganza]
↑2017.04.24 F.Scaglione su <fc>: Macron & Petro-monarchie: da ministro dell'Economia ha partecipato alla stipula di contratti con l'Arabia Saudita per un valore di 10G€, compreso un lotto di armi. Ed è diventato milionario facendo il banchiere con i Rothschild. [CzzC: wanted: quali le sue relazioni con la massoneria francese?]
↑2017.04.03 <libreide> Siamo in pericolo, perché l’America sta perdendo terreno [CzzC: dedollarizzazione]: per questo ormai è pronta a tutto, anche alla guerra con la Russia, per impedire che Mosca coinvolga l’Europa nel piano strategico che più converrebbe a entrambe, cioè l’integrazione economica in termini di Eurasia, fino alla Cina. Vedi anche la tesi di fondo della DOTTRINA WOLFOWITZ: sarebbe che gli Us non dovrebbero consentire ad alcun’altra superpotenza di contendere loro l'egemonia globale, che sarebbe destinata agli USA in quanto vincitori della guerra fredda.
↑2017.03.23 <tasnimnews>: Manuel Ochsenreiter, direttore del Centro Tedesco di Studi Eurasiatici, spiega come il regime saudita usi i petroldollari per foraggiare i terroristi in Siria, uccidere civili nello Yemen, esportare ideologia wahhabita in Europa.
↑2016.07.03 Dacca2016 <giornale>: quei petroldollari alle radici dell’odio: Arabia Saudita e Qatar finanziano le scuole che formano i jihadisti: nelle madrasse islamiste, fuori dal controllo governativo, ~1,5M di studenti (~34%), viene educato all'odio e al fanatismo
↑2016.04.07 <libro di Limes: Terza guerra mondiale?> troviamo indizi dell'inciucio Us-Nato e finanza cinica col jihadismo sunnita, perfino terrorista se funzionale contro Russia2.0, leggendo questo libro che qui riassumo e commento
↑2016.02.24 <politico.eu qui in italiano>: Robert Kennedy Junior: "La nostra guerra contro Assad è iniziata quando questi rifiutò al Qatar il gasdotto di 10G$ che attraversasse l'Arabia Saudita, Giordania, Siria e Turchia". Secondo Kennedy la CIA ha trasferito milioni di $ pro rovesciamento del presidente siriano. L'intelligence Us utilizza i jihadisti pro suoi petroldollari e rovescia regimi in Medio Oriente ritenendo che le forze religiose radicali siano un contrappeso all'influenza Russa nella zona.
↑2016.02.21 Goodbye UK: mi spiace per tanti sani amici che ho da te, cara Uk, ma se certi tuoi piloti illuminati continuano ad agire come appresso documentato contro il bene comune europeo, sarebbero tanti i sani europei a non piangere se lasci la UE; peraltro spererei che ti convertissi al bene dell’Europa più sana, forse talvolta mutuamente esclusivo con la cinica supremazia dei petroldollari e della tua - loro serva – sterlina: continua per la documentazione].
↑2015.09.11 Leading from behind (gestire gli eventi da dietro): cinica realpolitik Usa: armare e finanziare di volta in volta gli attori che sembrano più utili per il raggiungimento dei propri obiettivi geostrategici, siano essi dittatori o “petrol-monarchi": chiave di lettura per decifrare l’invischiamento cinico Us nei vari conflitti, dalla Siria allo Yemen all’Ucraina ...
↑2015.08.18 Perché l’eventuale Brexit fa paura agli inglesi? <sole24h>: La Brexit fa paura agli inglesi, è caccia grossa alla doppia cittadinanza. Temendo che la Gran Bretagna esca dall'Europa molti cittadini già si stanno organizzando per evitare problemi in futuro. [CzzC: cari fratelli inglesi, se la UE continuerà a seguire US nel far guerra economico-ideologica (speriamo non anche militare) alla Russia, potrete godere di un eventuale Brexit; ma se la UE abbandonasse l’imperialismo US in Eurasia ed abbracciasse economicamente e culturalmente la Russia, vi mordereste le dita per il Brexit: voi non avete il coraggio di motivare la vostra paura, perché ricattati dal potere dei petroldollari che dominano le vostre piazze finanziarie, ma avreste ragione di temere se prendessero vigore i petroleuro fino a Vladivostok, dove per petrol si intendesse non solo l’olio nero e il relativo gas, ma soprattutto il modo di fare economia e lavoro, l’welfare e le radici culturali che per secoli alimentarono le popolazioni dall’Atlantico agli Urali, ancorché ignorate dal trattato UE]
↑2015.06.23 <sussidiario>: perché Obama prospetta truppe di terra in Est-Europa contro Mosca e non in Iraq e Siria contro Isis? [CzzC: a mio avviso perché il jihad dell’Isis potrebbe servire ai petroldollari che temono sinergie Europa-Russia, che sminuirebbero i privilegi della supremazia US e al suo posto farebbero della nostra area il centro economico-strategico mondiale]. Vedi Isis che accetta la richiesta di adesione di alcuni gruppi jihadisti caucasici e la formazione della Wilayat Qawqaz (provincia del Caucaso) comprendente Cecenia, Inguscezia, Daghestan e altri territori limitrofi. L'obiettivo del jihad in Russia e nel Caucaso è più che contemplato da Isis che in un video si è rivolto direttamente al presidente russo: "Questo messaggio è per te, Vladimir Putin, questi aerei che hai inviato a Bashar, noi li manderemo a te. Libereremo la Cecenia e tutto il Caucaso, se Dio vuole. Il tuo trono è minacciato e cadrà quando arriveremo a casa tua". Fra le fila di Isis ha combattuto anche Abu Omar Al-Shishani, forse ucciso il 13/11/2014; in Cecenia operava Doku Umarov ovvero il "Bin Laden di Russia".
↑2015.03.27 <sussidiario>: Yemen <sussidiario>: quale diritto internazionale concede all'Arabia Saudita di bombardare un paese straniero senza passare per l'ONU e senza proteste da Us-Uk-Ue? È evidente che, per alcuni Paesi (Arabia Saudita e Qatar su tutti), il rispetto dei diritti umani e delle regole del diritto internazionale non vale (Non si applica alle decapitazioni, allo schiavismo, alle condanne per apostasia, alla segregazione delle donne, ai foraggiamenti del jihadismo più efferato) [CzzC: eppure dovremmo far valere il diritto internazionale almeno come in Ucraina, stante il rischio di una micidiale guerra sciiti-sunniti con quest'ultimi appoggiati da una potenza nucleare come il Pakistan, assai più barbara e spietata della Russia per rispetto dei diritti umani: nuovi grossi danni in vista da petroldollari filo wahhabiti dopo Iraq, Libia, Siria?]
↑2014.12.02 <sussidiario>: Olanda, Germania e Svizzera stanno cercando di rimpatriare parte del loro oro dai depositi esteri (molti da US, che è il più grande depositario di oro, seguito da UK e Francia); una corsa all'oro che potrebbe significare paura che stia entrando in crisi il sistema finanziario basato sul dollaro finora sostenuto dal petroldollaro. Russia e Iran sotto tiro con le sanzioni economiche accusano il colpo, ma non si spezzano.
↑2014.11.28 <sole24h>: Opec non taglia la produzione di petrolio, annuncia il ministro del petrolio saudita, Al-Naimi. La linea di Riad è prevalsa sui falchi come Venezuela e Iran, che premevano per una riduzione di produzione per far risalire i prezzi. La decisione dell'Opec pesa sulle monete di due importanti esportatori come Russia e Norvegia. Il rublo arretra a quota 47,60. <lastampa>: Riad fa la guerra a Teheran a colpi di ribassi del petrolio: Iraniani in difficoltà se il prezzo del barile resta attorno ai 75 dollari. I sauditi sospinti dagli USA così possono indebolire l’eterno rivale [CzzC: e indebolire la Russia: segnalo ad AsiaNews che risponde correggendomi; Putin è costretto a tagliare spese sociali, vede fuga di capitali e rischio di recessione: corre voce che i wahhabiti avrebbero prospettato una decisione Opec più favorevole all’olio-gas russo se Putin avesse accettato di scaricare Assad]
↑2014.10.20 Molto probabilmente i petroldollari sono estranei allo schianto aereo contro uno spazzaneve a Mosca in cui è morto il ceo di Total Christophe De Margerie, anche se alcune notizie al contorno desterebbero sospetti.
↑2014.09.12 <aurorasito>: Il dominio economico globale degli USA è in declino dal 1998, ben prima della crisi finanziaria globale: la Cina ritorna ad avere la posizione economica globale che aveva per millenni prima della rivoluzione industriale. Proprio come il dollaro è divenuto valuta di riserva globale mentre la sua potenza economica cresceva così, la crescente spinta alla dedollarizzazione del ‘resto del mondo isolato’, è una scommessa intelligente…. Sulla base delle tendenze attuali, l’economia cinese supererà quella statunitense in potere d’acquisto, nei prossimi anni. Loro quota US di produzione mondiale (su base PPP) è caduta a meno del 20%, finora ritenuta soglia di superpotenza economicamente dominante. [CzzC: ma siccome, a fronte di un solo 20%, il $ cuba oltre il 75% a livello monetario globale, han ben facile gioco gli US a stampare dollari dividendo per 1:4 le conseguenze negative della stampata, ad esempio svalutative; forse per questo temono soprattutto l’euro, che potesse rubare posizioni al $ come valuta di riferimento; ci chiediamo con timore se sia per questo che da qualche decennio risultano così dannose per l’Europa certe bellicose iniziative US ai suoi confini (Libia, Siria, Ucraina, Iraq...)] Vedi anche: 11/08 la de-dollarizzazione accelera; 02/08 avanza la de-dollarizzazione del sistema ... ; 2la "de-dollarizzazione" - continua: uk e cina; 14/05 la "de-dollarizzazione" - la russia, ma anche ...
↑2014.09.09 <ununiverso> nel 1974 Richard Nixon strinse un accordo con l’Arabia Saudita per cui, in cambio di armi e di protezione, i sauditi avrebbero dovuto vendere il loro petrolio in dollari (nascevano i petrodollari), che poi avrebbero dovuto di nuovo investire negli US. In quel momento il dollaro era sotto massiccia svalutazione dopo che Nixon aveva chiuso la finestra del sistema aureo. Far sì che la maggior parte del mercato mondiale transasse in dollari, significava potenziare al massimo il valore di quella valuta: fu una mossa strategica brillante per gli US. Il resto dell’OPEC seguì lo stesso sistema e questo fu l’affare che determinò la supremazia finanziaria, politica e militare degli US per decenni. Il governo US ha una pletora di stranieri che, siccome la maggior parte delle merci si paga in dollari, comprano dollari e debito US [CzzC la Cina possiede 1,3T$ di debito pubblico US che cuba 17T$] e, mentre resto del mondo fatica brutalmente per produrre qualcosa, gli US possono lucrare più comodamente stampando dollari [CzzC: gli effetti negativi della stampata di dollari (ad es. svalutazione) si diluiscono su tutti i possessori di dollari e di debito US]. US ringrazia? Macché: invadono paesi stranieri, congelano beni gestiti fuori dal sistema bancario US e multano le banche straniere che si permettono di fare affari con paesi non graditi [CzzC vedi anche BNP Paribas multata 8G$ per violazioni all'embargo su Iran, Sudan e Cuba]. Gli US hanno dimostrato di essere disposti a guerreggiare pur di sostenere questo sistema basato sui petrodollari. (Saddam Hussein ebbe il sostegno delle Nazioni Unite nei primi anni 2000 per vendere il suo petrolio in euro, ma poco dopo ….. se ne era andato ….) [CzzC: Gheddafi aveva annunciato di trattare in euro il suo petrolio, l’anno prima di venire massacrato]. ... e un altro campo di battaglia è pronto in Ucraina [CzzC: e la succube preferenza delle piazze US-UK per i petroldollari dei filo wahhabiti ha prodotto il mostro Isis].
↑2014.07.09 <corriere>: La sfida cinese a Panama: il canale del Nicaragua farà concorrenza a quello di Panama: 278 km, 40G$, la più grande opera mai realizzata; dovrebbe essere inaugurata nel 2020.