EDUCARE AL DIALOGO INTERRELIGIOSO nel rispetto che valorizzi differenze e recepisca correzione fraterna
Cari fratelli islamici, induisti, buddisti, ebrei, ... ma anche agnostici, non converreste che abbiamo bisogno di maestri di dialogo? Non solo per contrastare le malefatte di quelli di odio, ma per valorizzare le nostre differenze, aprirci alla correzione fraterna, sinergizzare in difesa dai potenti che sfrutterebbero le nostre identità per farci litigare, onde agevolare il loro imperio immanente che fatica a dominare chi fonda in trascendenza la dignità dell’uomo e il relativo concetto di persona.
Ci accomuna quantomeno il cuore dell’uomo che aspira alla felicità in fratellanza: è una comunione che le nostre differenze possono esaltare ma anche insidiare; sta a noi valorizzarle o abusarle: custodire le più efficaci (tradizione) e stemperare le meno efficaci (riformismo) per il bene comune, tenendo presente (difesa) che il laicismo peggiore, colonna dei potentati, brama criminalizzarci più che vederci sinergizzare (ad esempio in una ONU_2); non a caso vediamo certi potentati foraggiare maestri di odio (chi non ne ebbe?) solleticando nostre propensioni (brama di appariscenza, sottomissione del diverso o del debole/donna o della casta inferiore, pan-animalismo, esclusivismo religioso/razziale del territorio, statalismo) presumendole meno ostative alle loro mire di sfruttamento del prossimo, quantomeno per minore affinità con i poveri e con la ragione in fratellanza di dignità: uniamoci per dimostrare loro che il cuore della persona è più grande della loro dea pecunia e più efficace per realizzare la nostra aspirazione alla felicità, che, se non è condivisa in pace, che felicità può essere?
E basterebbe non sentirsi superiori agli altri per garantire efficacia dell’educazione al dialogo?
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 20/09/2018; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: dialogo, persona, dignità umana, fratellanza, islam si riformi; doc Abu Dhabi 2019; ONU_2
↑2018.09.19 <fb> «L'amore e l'amicizia sono sentimenti non autosufficienti, senza reciprocità muoiono»? [CzzC: nella ordinarietà diremmo di sì, ma dovremmo discernere; ad esempio, cosa si intende per amore? L'amore insegnato da Cristo non pretende reciprocità per donarsi: “amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano” [Luca 6,27-35]; ma anche tanti genitori non cristiani sanno amare i loro figli a prescindere dalla reciprocità; e così potrebbe accadere anche per tanti veri amici di tanti non corrispondenti accecati dall'egoismo o da dipendenze o da malattia] Il card. Jean-Louis Tauran <stampa 2008> con l’islam dialoghiamo da 1400 anni: “il rispetto del principio di reciprocità non è preliminare al dialogo, non risponde alla logica del ‘Do ut des’ (io do perché tu dai). Sarebbe anticristiano”.
↑2015.01.28 estraggo da <Avvenire pag 21> la cultura dell’incontro proposta da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium è la chiave per un rapporto fecondo tra islam e Occidente. Ma il mondo musulmano è chiamato a fare una rivoluzione culturale per riconciliarsi con la modernità e a rifiutare con nettezza le sirene del fondamentalismo e della violenza, violenza che ai tempi di Maometto era largamente praticata, ma questo corrispondeva alla mentalità del tempo: il problema è che il ricorso alla violenza viene legittimato anche oggi. [CzzC: purtroppo al riguardo il prof Campanini di Uni_TN fa il negazionista così «c'era la tendenza dei musulmani di imporre la conversione con la spada? Ma questo non è vero»]. L’Occidente viene visto come una civiltà decadente, sempre più lontana da un vero sentimento religioso, e il fascino esercitato da parole d’ordine che veicolano slogan ad effetto, veicolano l’illusione di una rigenerazione personale e collettiva; e allora anche la violenza viene accettata per arrivare allo scopo. Il punto di partenza dovrebbe essere la comune umanità che ci costituisce: siamo anzitutto persone ... "Al principio del dialogo c’è l’incontro; da esso si genera la prima conoscenza dell’altro". ...
↑2015.01.13 Educa / non educa
- educa al dialogo chi valorizza la linfa buona in ogni radice religiosa o laica: <avvenire>: «Il mio vespro con un’amica islamica...» Chi sa pregare, sa farsi strumento di pace;
- non educa al dialogo l’integralismo laicista che addita la religione, soprattutto monoteista, come matrice del terrorismo, per dissimulare che le stragi laiciste di innocenti (vedi le guerre anche solo degli ultimi 100 anni e ultimi 10) sono ampiamente insuperate dalle pur orride stragi del fondamentalismo sedicente religioso <avvenire>: C'è chi, come Umberto Eco, enfatizza la tesi che la religione è alla base della strage di Parigi, l’islam in particolare, il monoteismo in generale, che pretenderebbero di ridurre la molteplicità delle opinioni a una verità unica e immutabile [CzzC: Umberto Eco usa l’intolleranza e rigidità dottrinale islamica come trucco paralogista per criminalizzare il cristianesimo: gli chiederei se con ciò spera di guadagnare punti in candidatura Nobel; ma ricordo di averglielo già chiesto]
↑2015.01.09 <avvenire/Martino Diez >: l’islam tra libertà e violenza: il bivio decisivo: l’islam contemporaneo ha un evidente problema con la violenza, verso i non musulmani e al proprio interno: Nigeria/ancheIeri, Mali, Kenya, Somalia, Egitto, Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan e Pakistan sono solo alcuni dei Paesi a forte presenza islamica che negli ultimi anni hanno conosciuto e conoscono anche in queste ore stragi di matrice jihadista. Se Parigi fa orrore, ricordiamoci di Peshawar, quando nemmeno un mese fa le maestre furono bruciate vive davanti ai loro allievi. ... L’abbandono della logica della violenza sacrale, iniziato dall’evento di Cristo ... testimonianza disarmata di tanti martiri. [CzzC: cresce questa consapevolezza anche in altre tradizioni religiose? A mio avviso debbono coalizzarsi (ONU_2), per contrastare con pace e ragione la comune insidia magialenica che mira a dimostrare come le religioni facciano male all’essenza dell’eticità configurata dallo stato laicista, onde dissimulare che, anche contando Isis e affini, sono ancora insuperati i massacri di inermi compiuti da quelle essenze. E se non avessero cessato di ordire i lumi che un secolo fa ammaestrarono i leaders del genocidio degli Armeni?]
↑2015.01.01 Apro questa pagina nella giornata mondiale della pace e memore della tristezza che mi arrecò don Paul Renner tre anni fa con la sua sentenza sui cristiani perseguitati: «la categoria di vera e falsa religione l'abbiamo inventata noi anche se oggi siamo quelli che ne subiscono le conseguenze».
↑2014.12.28 Una studentessa italiana in biennio magistrale a Uni_Stoccolma mi narra: «al nostro periodico incontro tra cattolici arrivò invitata da amici una indiana, che rimase tanto entusiasmata dal dialogo che mi telefonò successivamente; le chiesi da che parrocchia venisse e lei: “sono induista ma la vostra fede così mi aiuta a vivere la mia”» [CzzC: il vero cuore dell’uomo non tradisce, unisce] «Poi mi narrò che era di un a casta inferiore, cui sarebbe stato impedito di accedere alle Università migliori, ”ma la legge obbliga le Università a mettere a disposizione un numero limitato di posti anche per le caste inferiori: mi impegnai, vinsi il concorso e sono felicissima di essere in Erasmus”».
↑2014.12.14 <avvenire>: grave erosione dei diritti umani: a marcia indietro? Si sta sviluppando nell’area occidentale una strategia contraria ad alcuni diritti umani che, codificati nel Novecento, costituiscono un prezioso patrimonio contro ogni forma di totalitarismo, a favore della dignità della persona. [CzzC: l’erosione parte dal significato del termine persona]
↑2014.12.11 <M.Introvigne>: Il messaggio del papa per la 48ª Giornata Mondiale della pace (01/01/2015) dal titolo «Non più schiavi ma fratelli», esamina le diverse manifestazioni contemporanee della schiavitù, che derivano dalla «tentazione di comportarci in modo non degno della nostra umanità» e dal peccato. Antidoto: “globalizzare la fraternità” per combattere le “reti criminali” che non hanno scrupoli e costringono bambini a diventare soldati, donne a prostituirsi, padri e madri di famiglia a lavorare in condizioni disumane. Francesco ricerca le cause profonde di quello che definisce “reato di lesa umanità” e indica come primo colpevole “il peccato che corrompe il cuore dell’uomo”. E’ il peccato, denuncia, che “rifiuta l’umanità dell’altro” e lo tratta come un oggetto, un mezzo per i propri affari. [CzzC: smemorare il concetto cristiano di persona = neutralizzare antidoti all’abbrutimento dell’umanità]
↑2012.mm.gg Meeting del Cairo: educazione e libertà; persona, dignità umana, dialogo interreligioso, educare al dialogo. Un’avventura iniziata nel 2010, da quattro amici musulmani che desideravano portare nel loro Paese l’esperienza di dialogo e amicizia vissuta al Meeting di Rimini, e che oggi continua e cresce.
↑2011.02.09 Basterebbe non sentirsi superiori agli altri per garantire efficacia dell’educazione al dialogo interreligioso?