don VITTORIO CRISTELLI ce l’aveva col mantra dei valori non negoziabili
1930-2024. Fu direttore del settimanale diocesano Vita Trentina e dopo la destituzione ne restò firma assidua pur setacente don; tifoso dei teoglib, compose qualche inno alla disobbedienza ecclesiastica riecheggiando dissenso al Magistero di GP2° e B16°. Fu appassionato e premiato cacciatore.
Fu insignito con l'aquila di S. Venceslao dal Sindaco di Trento.
Giornalista, scrittore, maestro di pensiero per generazioni di insegnanti e operatori sociali.
Fu mio docente di filosofia, brillante e appassionante alla materia, continuamente agganciante il presente anche quando ci insegnava i presocratici.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 26/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Vita Trentina; virtù della disobbedienza, Leitmotiv L3
↑2024.04.24 <VitaTrentina> Don Vittorio Cristelli, ex direttore del settimanale diocesano Vita Trentina, è morto a 93 dopo una breve malattia presso la Casa del Clero di Trento dove era accolto dal 2020. Nato a Chatelineau, in Belgio, il 28 novembre 1930 da una famiglia di emigrati da Miola di Pinè, don Vittorio era stato ordinato sacerdote nel 1955. Laureato in filosofia a Padova, ha diretto Vita Trentina dal 1967 al 1989. Vi è tornato come opinionista negli anni Duemila. Ha svolto anche attività di docente di etica professionale, ha diretto la Scuola di Preparazione Sociale, è stato fra i pionieri del Centro Antidroga, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, assistente scout. Negli anni Ottanta e Novanta è stato fra i promotori della cultura della pace in Trentino, leader del movimento “Beati i costruttori di pace”. Cacciatore e pescatore, ha diretto anche le riviste delle rispettive associazioni ed è stato fra i promotori del “Punto d’Incontro”, fondato dal suo caro amico don Dante Clauser.
↑2014.04.27 «Vittorio Cristelli giornalista del Concilio», il libro scritto da Diego Andreatta, Fulvio Gardumi e Walter Nicoletti, apre oggi la serie di presentazioni di libri curata da ... con Ars Venandi [CzzC: il don è Direttore dei Cacciatori Trentini, socio onorario Act, ...]
↑2014.02.07 SPS Scuola di Preparazione Sociale Trento: Don Vittorio è stato l’anima fondativa e pedagogica della SPS. Se don Franco Demarchi nel 1957 è stato colui che ha intuito una missione per la SPS, don Vittorio ha reso questa intuizione pratica concreta e capacità d’azione che ha saputo coinvolgere tutti i livelli di responsabilità degli enti locali e territoriali del Trentino tra gli anni ’60 e ’80 (Comuni, usi civici, famiglie cooperative, comprensori, ecc.).
↑2014.01.04 Cristelli a Rovereto con padre Alex Zanotelli, noto da sempre per le sue “battaglie” e iniziative sui temi dell’acqua, dei rifiuti, dell’antirazzismo
↑2012.11.22 NC di VT mi chiese di riformulare più semplici le 4 domande da inoltrare a don Vittorio: le sintetizzai in una così:«Caro don Vittorio, con il rispetto e la trasparenza che mi insegnasti in 1ª classico 1967 ti chiedo se negli ultimi 10 anni sia mai uscito su Vita Trentina un articolo scritto a nome tuo, ma da mano altrui in tutto o in parte, ancorché di contenuto ampiamente da te condiviso. Tuo discente grato per averti avuto docente. CzzC»; mi presi dell’impertinente, ma non da don Vittorio quando, dopo che gli scrissi, mi chiamò al telefono e parlammo da vecchi amici. Nessuna correlazione col fatto che dopo qualche tempo cessarono su VT gli articoli a firma VC
↑2012.06.24 VT#25p16: proclamato ”Uomo probo” 2012, col premio promosso dal Comune di San Lorenzo in Banale e dal Circolo Ars Venandi: prete giornalista sempre in prima linea nonostante i suoi 81 anni.
↑2012.06.03 Cristelli, scandali nella Chiesa: «Si aggiunga il licenziamento di Gotti Tedeschi dalla direzione dello Ior, la banca vaticana, e c'è materia abbondante per scrivere un altro “Codice Da Vinci”, ma anche per il gossip. Corrado Augias, che riempie i suoi scritti ma anche i suoi programmi televisivi di sospetti e insinuazioni, ...per dire che il Vaticano e la corte pontificia sono da sempre teatri di intrighi e misteri. Non escluse le bolge pruriginose ... Ma la pietra d’angolo è Cristo» [CzzC: ok, don Vittorio!]
↑2012.03.17 Su VT chiede una "una chiesa che abbandoni il mantra dei valori non negoziabili" in vista del convegno di Aquileia; mentre vedremo come i suoi auspici saranno accolti, leggo Libertà e Persona che gli replica così "non cambierai tu la storia della Chiesa, anche se sei applaudito ... perché non dici ... nulla di veramente scomodo. Sei sempre in ... linea con la corrente del mondo ... sui grandi giornali del potere, che non amano la Chiesa, né la Verità a volte ... scomoda, di Cristo"
↑2011.09.16 Per fraterna cristiana trasparenza mando lettera a don Cristelli il commento che ho passato ad amici sul suo inno alla disubbidienza ecclesiastica.
↑2011.09.15 L'inno alla disubbidienza ecclesiastica di don Cristelli sulle «questioni agitate .. della COMUNIONE ai divorziati risposati … e della gestione collegiale della Chiesa» è apparso quantomeno stonato anche ad altri lettori del settimanale diocesano: don Cristelli replica ribadendo.
↑2011.09.04 traggo dal settimanale diocesano Vita Trentina #34 04/09/2011 pag 38 «Le questioni agitate sono quelle della COMUNIONE ai divorziati risposati … e della gestione collegiale della Chiesa». Poi, il 15/09, leggo su VT#36 che anche altri lettori hanno preso fermamente distanza da questo inno di don Cristelli alla disobbedienza, mentre Grigolli applaudiva e rincarava. Continua qui con primato coscienza individuale, Pfarrer Initiative. [CzzC: il 11/11/2012 il Cardinal Schönborn in merito precisava: chi dichiara di disubbidire non può assumere incarichi di rilievo]
↑2011.01.16 Foto della festa a don Cristelli a Piné
↑2010.12.02 Alcuni editoriali di don Cristelli pubblicati da questo sito, in ambito difesa dei diritti umani: Un grido: emergenza educativa[1] ; Laici cristiani al piano terra[2]; Parola, progetto, protesta[3]; Comunione e Liberazione: il meeting delle omissioni; Di che colore è Gesù Bambino?[4]
↑2010.09.26 VT#37 intona 3 inni alla Teoglib[5] di cui uno p46 con don V.Cristelli (lui omette il don) riesce ad inneggiare alla Teoglib perfino scrivendo un articolo bonario sul viaggio del papa in GB, sprizzando il solito "in cauda venenum" con «siamo ancora lontani da quella "Chiesa dei poveri" auspicata dal Concilio V2° ...
↑2006.10.14 <QT>: Grigolli: negli ultimi anni, l’unica voce ecclesiale anche a nome dei laici sembra quella "targata Cei", come scrive don Vittorio Cristelli. Non a caso, peraltro, l’introduzione ufficiale al convegno di Verona invoca la crescita di "cristiani adulti" ... qualcosa si va rimuovendo. "Oltre Ruini", si può dire?
↑2005.12.31 Videomessaggio di don Vittorio per il 2005: i giovani! Qualcosa non funziona! La comunità cristiana dà loro un futuro?[6]
↑2002.12.07 Silvano Bert graffia su insegnamento della Religione cattolica nelle scuole e crocifissi nelle aule. [CzzC: trovo una parte condivisibile nelle argomentazioni di questo Silvano Bert, ma, sorvolando sugli aspetti partitici (Letizia Moratti), trovo interessante l’elenco di opinionisti che il prof invoca avverso i graffiati con «la tentazione di sghignazzare»; su <QT Silvano Bert>: «Quando un ragionamento viene proposto da don Dante Clauser, Vittorio Cristelli, Livio Passalacqua, Marcello Farina, Renato o Giancarlo Pellegrini, Antonio Autiero, Iginio Rogger, o da padre Alex Zanotelli, Antonino Butterini, Fabrizio Forti, …» [CzzC: cita anche Ivan Maffeis, che però tirerei fuori dal presente elenco assieme a Piero Rattin, perché questi sì mi fan riflettere ben più costruttivamente degli altri mischiati, tra i quali c’è qualche aquila di S.Venceslao, forse assegnata più dalla cultura dominante che da S.Venceslao; mi parrebbe di sentire il saggio ed umile don Ivan replicare a Silvano: cotanta batteria spiani a difesa delle tue idee? Me pure invochi? Sappi che non mi sento alla pari di certi calibri, mentre da altri suddetti dissento assai più che dai tuoi invisi GP2° e Ruini]
↑1989.06.gg Destituito don Vittorio Cristelli da direttore del settimanale diocesano "Vita trentina". Il settimanale aveva pubblicato il documento dei 63 teologi italiani (Adista n. 39/89) in sostegno della "Dichiarazione di Colonia" (Adista nn. 45/89, 48/89 e 52/89). [CzzC: capeggiati da Dellai, decine di cadudem si radunano in Piazza Fiera a TN sotto il balcone del Vescovo a gridargli contro per la destituzione: alla carriera politica di Dellai ciò porterà assai bene].
↑198a.mm.gg Additare il matrimonio cattolico come costrizione a procreare. Il gruppo guida della catechesi locale invita don Cristelli a parlare del matrimonio: il setacente don infanga la tradizione cattolica ironizzando sugli intendimenti matrimoniali che avrebbero avuto i nostri avi: alla sveglia mattutina le nostre nonne dicevano al marito «se no me dopré, mi leverìa. Non so che avi abbia avuto il don, o se attinge la catechesi dalle barzellette, ma i mie nonni, che pur erano nati prima del 1890, mai si sarebbero dette cotali fesserie. È vero che la prescrizione dell’Humanae Vitae (che ogni rapporto sessuale sia aperto al concepimento) si presta ad allusioni sulla costrizione in titolo e forse la Chiesa correggerà gli intendimenti di tale enciclica, ma è pretesto ideologico del dissenso insistere con illazioni infondate nella catechesi cattolica del matrimonio (vedi libri di Padre Antonio Sicari sul Matrimonio) quantomeno dal CV2° in poi.
[1] Papa Giovanni, che indisse quel Concilio con forti resistenze anche nella curia romana, lo definì “Primavera della Chiesa” e vent'anni dopo il grande teologo Karl Rahner, scrivendo proprio sull'applicazione del Concilio, intitolava la sua analisi: “L'inverno della Chiesa”.
[2] Sabato, 06 Novembre 2010 Una domanda che mi faccio spesso: come è possibile che tanti si dicano cristiani cattolici, anzi, rivendichino la qualifica di paladini della visione cristiana della vita e del mondo e poi sponsorizzano scelte politiche e amministrative che nulla hanno di cristiano? Ma i laici, quelli prefigurati dal Concilio Vaticano II, che leggono le realtà terrene (la politica, l'economia, l'amministrazione pubblica, la famiglia e le varie professioni), con il Vangelo in mano, dove sono? E perché, come è avvenuto in passato con i De Gasperi, i Moro, i Lazzati, non emergono? Ci sono cascati anche vescovi e monsignori, convinti che la loro missione fosse quella di presidiare la cittadella della Chiesa favorendo anche quelli che si dichiarano non credenti, ma sono disposti a foraggiare gli enti ecclesiastici per averne in cambio l'appoggio nei loro disegni politici. Ed è nota la nuova creatura della “religione civile”, sostenuta da “atei devoti”. E' vero, una responsabilità c'è anche nella gerarchia, che ha avocato a se stessa i rapporti con la politica e i problemi del Paese, ma non è una ragione sufficiente per spiegare il fenomeno. Una risposta l'ho trovata nell'intervento che Giuseppe Savagnone, direttore del Centro diocesano per la pastorale della cultura di Palermo, ha fatto alla Settimana sociale dei cattolici a Reggio Calabria. Savagnone distingue anzitutto due piani: uno che chiama “nobile” è quello in cui si fanno convegni e documenti, l'altro è il “piano terra” dei gruppi e dei movimenti, delle parrocchie e della vita quotidiana. Tra i due piani, osserva il professore, non ci sono scale di comunicazione, non ci sono passaggi. E così, i bei documenti rimangono in biblioteca e non diventano fermenti di impegni al piano terra. [CzzC: una classica accusa di incomunicabilità tra Guida e popolo di Dio, quando il setacente don non si trova in linea con la Guida: nolo acerbam sumere, nondum matura est]. ... Saranno tinte volutamente fosche, dettate però da una passione ecclesiale e civile di chi vorrebbe finalmente veder ritornare alla ribalta laici maturi, che si prendano le proprie responsabilità [CzzC: più che la maturità gli interessa la democraticità, alla maniera protestante]. Vittorio Cristelli da Vita Trentina
[3] Puntuale ritorna il monito del vescovo Tonino Bello che, commentando le tentazioni di Gesù nel deserto, invitava ad abbandonare le tre “P” di “Profitto, Prodigio e Potere”, per adottare quelle di “Parola, Progetto, Protesta”.
[4] Martedì, 22 Dicembre 2009 Credevo che fosse una rarità da mettere nel libro degli incidenti e dei refusi tipografici che fanno pur ridere quella apparsa su un quotidiano italiano che raccontava un incidente stradale e ne documentava gli effetti scrivendo: “Due feriti gravi, un uomo e un marocchino”. Finché non ho letto la testimonianza di Pap Khouma. Khouma è uno scrittore italiano di pelle nera residente a Milano da più di 25 anni. ...
Per questo rasenta la bestemmia il “Bianco Natale” di Coccaglio, ufficialmente proclamato dal sindaco per farne occasione di ricerca degli extracomunitari senza permesso di soggiorno ed espellerli dal territorio italiano. ...
Ma quello che stride maggiormente è quando queste discriminazioni vengono fatte in nome dell'identità cristiana. Siamo veramente all'assurdo e alla produzione in serie di ossimori, vale a dire di contraddizioni in termini. Segregazione cristiana è un ossimoro; espulsione cristiana è un ossimoro; sporco nero è un ossimoro; Bianco Natale quando significa “non nero” è un ossimoro. Non lo è invece quando il bianco è riferito alla neve per cui anche le settimane sugli sci diventano bianche. Gli ossimori stridono soprattutto oggi, quando si sa che l'Africa sta per superare l'Europa quanto a numero dei cristiani. E quindi i Natali e relativi presepi sono in maggioranza africani, latinoamericani e asiatici. Con relativi colori. Vittorio Cristelli Fonte: Vita Trentina
[5] VT#37tributa ben 3 inni alla TdL:
· l'intera pagina 9 dedicata a M.Barros «teologo della liberazione», «per vincere la paura.. occorre.. una stella che ti guida nella notte... che è la spiritualità, religiosa o laica è secondario.. "l'energia d'amore" sarebbe una visione di comunione col cosmo … L'osmosi con la natura è un bisogno insopprimibile, una prerogativa dello spirito.. » [CzzC: altro che salvezza portata da Cristo, Caritas in veritate, bisogno di Dio, stupore dell'incontro con Cristo qui innominato]
· ·a pag 46 P. Cattani nel discettare pure lui sul "vincere la paura", osanna lo stesso M. Barros, «noto esponente della TdL, ...che, senza tanti giri di parole, senza tanti psicologiosmi inconcludenti, ha affermato con la semplicità di una sapienza antica.., che il primo passo x liberarci dalla paura è allontanare la solitudine. Con qualcuno accanto abbiamo meno paura.». [CzzC: con qualcuno qualsiasi? Altro che il «non abbiate paura, aprite le porte a Cristo» di GP2°, aborrito dai TdL-fans perché ci aiutò a ben discernere in merito a loro non banali derive]
· ·a pag 46 V.Cristelli (è lui che omette il don) riesce ad inneggiare alla TdL perfino scrivendo un articolo bonario sul viaggio del papa in GB: sprizza il solito "in cauda venenum" con «siamo ancora lontani da quella "Chiesa dei poveri" auspicata dal Concilio e prefigurata dalla TdL in America Latina. Stridono fortemente ancora in IT la permanenza del Vaticano come Stato con tutti i suoi poteri ...»
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[6] una delle cause è ripiegarsi nel privato; apriamoci alla società e all'impegno politico: giovani, non delegate a nessuno il vostro futuro, appropriamoci della democrazia che oggi è in pericolo in Italia: vedi comitati in difesa della Costituzione. Fare un progetto, camminare verso una realtà che può e deve essere diversa. Un altro mondo deve essere possibile. Un regno di giustizia di amore e di pace, come dice la Bibbia, che non troviamo in questa società e dobbiamo costruire. Utopia? Apparentemente l'utopia non serve a niente, facciamo un passo verso l'ideale e questo si allontana, ne facciamo un altro e si allontana ancora, ma intanto camminiamo.