RAOUL FOLLEREAU soccorritore dei LEBBROSI: giornalista, filantropo e poeta francese
<wikipedia> È stato l'ispiratore dell'Associazione italiana amici di Raoul Follereau che dal 1961 aiuta e difende i diritti dei malati di lebbra in tutto il mondo, terribile malattia con la quale Raoul venne in contatto nel 1935 durante un safari in Africa, che aveva intrapreso seguendo, per interesse personale e come inviato speciale del giornale La Nation, le orme del missionario Charles de Foucauld (1858-1916): scioccato da ciò che vide, Raoul ritornò in Francia intentato a fare qualcosa per quei "sepolti vivi", per quella "sottospecie umana condannata senza appello e senza amnistia".
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 24/12/2021; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: sofferenza, filantropia caritas in veritate più che veritas in caritate, solidarietà, sussidiarietà
↑2021.12.23 con gli auguri di Natale ricevo da TM questa <riflessione> di Raoul Follereau: «non credo all'era sociale dell'uomo, a questa specie di fraternità legale, con i suoi regolamenti e i suoi gendarmi, ma all'avvento, al regno libero e vittorioso dell'amore. Ciò che occorre, ciò che determinerà tutto e risolverà tutto, è amarsi.» da "Il libro dell'amore". [CzzC: io invece credo che l'odierno welfare-state con la fraternità legale dei suoi laici regolamenti sia benedetto da quel Cristo che venne quando si raccoglievano le tasse quasi solo per i gendarmi imperiali; poi fin oltre il medio evo fu la Chiesa a sostenere istruzione, sanità e soccorso ai poveri ed oggi, privata degli antichi poderi, continua quell' avvento educando alla Caritas in veritate]