Dom GUIDO ZENDRON, prete trentino, missionario “fidei donum”, vescovo in Brasile
Ordinato sacerdote nel 1978, fu cappellano a Pergine e parroco a Vigolo Vattaro, quindi chiese ed ottenne di essere assegnato come missionario “fidei donum” alla Diocesi di Salvador Bahia. Fu nella Parrocchia di Cristo Redentor (~100k ab) con i quartieri poveri di: Chapada do Rio Vermelho, Vale das Pedrinhas, Santa Cruz e Nordeste de Amaralina. Nel 2008 fu ordinato vescovo, assegnato alla Diocesi di Paulo Afonso (Bahia). È responsabile della FUNDAME (Fundação de Assistência à Criança e ao Adolescente da Diocese de Paulo Afonso)
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Pagine correlate: consacrati
↑2018.06.29 <assocSpagnolliB.fb> Incontriamo Dom Guido nel 10.mo anniversario della sua nomina vescovile
↑2014.11.13 <pauloafonso, folhase> compie 20 anni la FUNDAME “educando crianças e adolescentes”. <spagnolliBazz> La Fondazione FUNDAME nasce dall'iniziativa del Vescovo di Paulo Afonso, Don Mario Zanetta, preoccupato per la crescente violazione dei diritti umani che i bambini e gli adolescenti a rischio sociale e personale erano costretti a subire nella loro vita quotidiana, come maltrattamenti, abusi, sfruttamento sessuale, lavoro minorile, fame e abbandono. In un atto disperato, il 14 luglio 1994, un gruppo di 40 ragazzi invase l'ex Scuola del CHESF (Companhia Hidroeletrica do São Francisco) con lo scopo di trovare riparo. Un fatto che spinse il Vescovo a intervenire, chiedendo alla Società Idroelettrica il sito per formare un ente con lo scopo di proteggere e accogliere temporaneamente questi adolescenti. Mosso da questo intento il Vescovo creò una rete di solidarietà collegando Paulo Afonso con alcuni enti religiosi italiani. Così fu costituita la FUNDAME, come un’istituzione di rifugio temporaneo per bambini e adolescenti bisognosi, abbandonati o emarginati. Nel 1997 giunsero alla FUNDAME tre suore dell'Istituto delle Figlie di Betlem di Milano: Sr. Giuseppina Bertolli, Sr. Giuliana Gentili e Sr. Giuseppina Castoldi, con la missione di guidare e assistere sia spiritualmente sia materialmente i ragazzi in situazione di rischio, aiutandoli a reintegrarsi nella società attraverso l’apprendimento di un lavoro tramite corsi professionali. I ragazzi (~120 tra bambini e adolescenti) godono di assistenza medica gratuita (anche psicologica e odontoiatrica) e di istruzione formale, in collaborazione con le scuole statali e comunali, più musica, artigianato, multimedia, sport, formazione spirituale.
↑2011.09.29 h17 partecipo alla nuova riunione in sala Depero della PAT nell’ambito della rassegna “sulle rotte del mondo”; il moderatore stuzzica i 4 vescovi presenti (Lino Panizza Richero, Guido Zendron, Mariano Manzana, Adriano Tomasi) ad ammettere che la loro comunicazione non è efficace; ammicca la tgeoglibona Antonietta Potente assisa in mezzo ai vescovi e le fornisce più di un assist per una “sana critica” (gli interventi dell’attuale Magistero sarebbero affetti da schizofrenia.mp3, considerano il mondo ancora infantile, non praticano l'opzione preferenziale per i poveri, mentre devono essere sostenute per converso.mp3 le tesi di Leonardo Boff), finché il vescovo Tomasi non la smorza con una magistrale catechesi.mp3 sulla Teoglib. [CzzC: qui alcuni appunti che annotai durante l'incontro, alla fine del quale, mentre i vescovi missionari scendevano dalla predella, uno di loro fu aggredito verbalmente da un teoglibone della platea, che lo strapazzò irosamente: perché? L’accusatore accusava il vescovo di essere frequentante la compagnia di un movimento ecclesiale vituperato dal teoglibone; il vescovo fu costretto a ordinargli di andarsene, per poter proseguire il dialogo con le altre persone, dialogo che il teoglibone aveva villanamente interrotto].
↑2011.09.28 Gran chiasso dei teogliboni in un incontro con alcuni missionari e Vescovi trentini dell’America latina:
↑2010.02.23 <yt> entrevista com Dom Guido Zendron Bispo de Paulo Afonso.flv
↑2009.10.gg <Amici Sen. G. Spagnolli ONLUS, pag 68-69>: Mons. Guido Zendron scrive: "In questi tredici anni di Brasile ho riscoperto me stesso, ho valorizzato l'esperienza degli anni vissuti in Trentino e cerco di vivere intensamente il presente non per risolvere i problemi che incontro, ma per non trattenere niente per me di quello che continuamente ricevo"