GAETANO SALVEMINI storico, socialista, interventista nel 1914 si complimentò con Mussolini
quando abbandonò le posizioni neutraliste perché auspicava la distruzione dell’impero asburgico: forse perché impero troppo cattolico? Si direbbe di sì leggendolo qui ribadire che «la leggenda che il Risorgimento italiano sia stato opera della Massoneria è stata creata dai clericali, i quali, incapaci di rendersi conto di questo fenomeno inaudito, lo attribuirono al... diavolo».
Aveva fondato l’Unità nel 1911 nata dalla crisi de La Voce ai tempi della guerra italo-turca.
Come altri intellettuali del tempo, sottovalutò inizialmente il fascismo, ritenendolo una «disgustosa tragedia brigantesca e carnevalesca», ma poi fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce nel 1925, quindi scappò in Francia, divenne professore di storia ad Harvard, scrivendo contro fascismo, monarchia e clericalismo in comunità di intenti con Ernesto Rossi. Dal 1949 prof a Firenze, si oppose al governo della DC e sostenne la necessità di abrogare il Concordato e i Patti Lateranensi.
Di Filippo Turati 1857 sussurrò che era «vecchio e piuttosto gagà», di Pietro Nenni «un verme».
Curiosità: Salvemini fu seminarista a Molfetta fino al 1890; là si appassionò allo studio grazie allo zio prete Mauro Giovanni nostalgico borbonico.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 17/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate:
↑2024.11.27 tra i negazionisti dell’ispirazione massonica del Risorgimento italiano dovremmo annoverare l’anticlericale Gaetano Salvemini (peraltro ex seminarista): lo leggiamo qui ribadire che «la leggenda che il Risorgimento italiano sia stato opera della Massoneria è stata creata dai clericali, i quali, incapaci di rendersi conto di questo fenomeno inaudito, lo attribuirono al... diavolo».
↑2024.09.20 <torinoValdese> alle ore 16:45 consueto appuntamento in piazza Savoia a Torino per ricordare il significato simbolico del XX Settembre e della Breccia di Porta Pia: assieme a noi Valdesi saranno presenti l’Associazione Giordano Bruno (~masson?) , il Coordinamento Torino Pride, il Centro Pannunzio (liberale poi radicale), la Fondazione Gaetano Salvemini (cattofobico?), l’Associazione Adelaide Aglietta (radicali) e altre associazioni laiche della Città.
↑2019.11.03 non ricordo dove trovai il seguente testo che condivido; oggi ricordiamo la vittoria del 3 novembre 2018, l'eroismo dei nostri alpini. Ma ricordiamo anche chi volle quella guerra, contro il volere del popolo italiano, guerra che costò all'Italia 680 mila morti e 1 milione di feriti, e che in generale preparò l'ascesa dei totalitarismi e lo scoppio della 2nda: intellettuali, giornalisti, politici affascinati dalle ideologie immanentiste.
- L'hegeliano Giovanni Gentile, per il quale la guerra è "fatalità ineluttabile", necessaria allo Spirito;
- il futurista Filippo Tommaso Marinetti, ripetitore del verbo hegeliano della guerra come "igiene del mondo";
- il giornalista Benito Mussolini (il quale vuole la guerra soprattutto per sconfiggere il “militarismo tedesco” e per accendere la "guerra rivoluzionaria");
- la massoneria italiana;
- Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera, e Gaetano Salvemini, direttore de l'Unità, perché questa guerra porterà la ... pace;
- il poeta Corrado Govoni, il quale scrive: “Devasta sconquassa distruggi, / passa, passa, o bellissimo flagello umano, / sii peste terremoto ed uragano. / Fa' che una primavera rossa / di sangue e di martirio / sgorga da questa vecchia terra, / e che la vita sia come una fiamma. / Viva la guerra!”
↑2013.08.29 <repubblica> Ettore Tolomei fu un intellettuale ferocemente nazionalista che aveva trovato nel fascismo l' occasione per portare avanti una becera opera di italianizzazione del Sud-Tirolo basata sulla superiorità della cultura italiana nei confronti dei barbari germanici. Tanto da imporre spesso traduzioni insensate dei toponimi in spregio della cultura locale (ad es. Val Fiscalina, da Fischleintal che significherebbe Val Pesciolino): non a caso Tolomei fu citato da Salvemini come "il boia del Tirolo ... l' uomo che escogitò gli strumenti più raffinati per tormentare le minoranze nazionali in Italia". E non certo a torto, vista la motivazione della Legion d' onore conferitagli nel 1935 ...