editorialista del Corriere della Sera, formatosi negli ambienti della sinistra non comunista, laureatosi in scienze politiche nel 1966, storicista-economista, 2005-2007 preside facoltà filosofia San Raffaele/Verzé
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 25/06/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: giornalisti
↑2022.10.28 <clonline♫> cattolici irrilevanti in politica? A Bologna un confronto tra Ernesto Galli Della Loggia ("insoddisfatto"), Davide Prosperi, Marco Impagliazzo e il cardinale Matteo Zuppi. La cronaca e il video dell'incontro. [CzzC: mio commento reserved]
2021.11.05 <corriere google> Ernesto Galli Della Loggia nell’arena radiotelevisiva le posizioni dei conservatori sono implicitamente spogliate di qualunque contenuto e dignità [CzzC: dopo la dignità verrà spogliata anche la libertà di espressione da parte del mainstream?]. Esprimi un punto di vista critico rispetto alla cultura sedicente progressista? Preparati ad essere bollato come, retrogrado, irragionevole, perfino disumano. Di che cosa avrebbero dovuto vergognarsi gli oppositori del ddl Zan? Chi decide quale opinione sia o non sia «idonea» a determinare un «pericolo concreto» di violenza legato all’orientamento sessuale? Escludere dal dibattito pubblico un gran numero di cittadini del vituperato "buon senso" significa trasformare la democrazia in un’oligarchia di depositari della virtù civica e della presunta verità dei tempi.
↑2019.06.05 <corriere> di Ernesto Galli Della Loggia: lotta di potere (in toga): le inchieste in corso su alcuni membri del CSM al pari di quelle su Mani Pulite di 25 anni fa rilevano ben più che per gli aspetti penali: sono rilevanti per l’atmosfera ambientale che illustrano attorno al funzionamento di parti cruciali della nostra vita pubblica, alla qualità antropologica e alla tenuta etica di coloro che ne sono protagonisti.
↑2016.07.11 Le troppe parole che l’islam non dice e le domande che glissa: coraggiosa riflessione di Ernesto Galli Della Loggia verso la memoria delle vittime di Dacca. Chi decide nell'islam che non sono più attuali certi versetti del Corano che ordinano di fare male fisico ad abiuri ed infedeli? Perché nel mondo islamico non hanno corso i processi di analisi scientifica storico-culturale su società, psiche e sesso? Perché non muoviamo un dito contro l'Arabia Saudita il vero cuore della violenza terroristica islamista perché ne è di gran lunga il maggiore finanziatore? [CzzC: commento ed integro con collegamenti]
↑2015.11.16 <corriere> Ernesto Galli della Loggia a seguito attentati di Parigi: occorre stanare le falsità che nutrono l’estremismo radicale: lanciare una battaglia culturale senza le solite ipocrisie per stanare gli autoinganni e le falsità storiche alimentanti i massacratori di inermi. [CzzC: continua qui per l'articolo di Ernesto; oltre che pregare per le vittime e per la conversione dei persecutori, una speranza avrei per contrastare il tanto male arrecato al bene comune dall’islamismo radicale individuando le cause primarie di questa sciagura per i diritti umani: come? continua]
↑2008.06.28 <OR> di Ernesto Galli della Loggia: la «Spe salvi», la Chiesa e l'Occidente: quel di più che la storia umana non riesce a colmare. Il passato e il presente; l'Occidente e la sua tradizione culturale da un lato, la modernità dall'altro: è tra questi due poli che sembra muoversi la riflessione che B16° ha fin qui consegnato ai suoi interventi di maggior impegno, in particolare a entrambe le sue encicliche. Una riflessione il cui contenuto vero non è poi altro che il destino del cristianesimo.
↑2008.01.22 Traggo da http://giona.splinder.com/post/14070662
Il Papa e "La Sapienza"
La storia si può riassumere in poche battute. Sessantasette(*) professori dell’Università La Sapienza (su un totale di quattromila) hanno scritto al rettore per impedire una visita del Papa all'Università, prendendo a pretesto il fatto che Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger riprese un'affermazione di Feyerabend: "All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto". In merito Antonio Carioti ha osservato che è evidente dal contesto della citazione che il Papa non sposa la visione di Feyerabend.
All'iniziativa dei professori è seguita la solita "mobbilitazione" degli studenti (pochi pure questi) nello stile che oramai conosciamo bene. Si è parlato di "Frocessione per i diritti negati" con "studenti vestiti da frociati", pranzi sociali "anticlericali", assedi sonori al Papa a base di musica reggae, etc.
Purtroppo per loro il Papa ha annullato la visita. A questo punto quello che era già chiaro, il fatto cioè che impedire ad un'altro di parlare è esattamente l'opposto di un atteggiamento laico - si erano espressi ad esempio in questo senso Ernesto Galli della Loggia <corriere> e Giulio Anselmi - è divenuto evidente. Ad esempio Claudio Magris ed Ernesto Galli della Loggia, hanno parlato di penoso autogol e di caricatura della laicità. Gli unici a non essersene resi conto (ma non ce ne stupiamo) sono stati i docenti ribelli che hanno parlato di «vittoria dell'autonomia».
Opportunamente Claudio Magris ha ricordato che laico "non vuol dire affatto, come ignorantemente si ripete, l'opposto di credente (o di cattolico)" e che ciò che caratterizza un laico è "l'attitudine ad articolare il proprio pensiero (ateo, religioso, idealista, marxista) secondo principi logici che non possono essere condizionati, nella coerenza del loro procedere, da nessuna fede, da nessun pathos del cuore, perché in tal caso si cade in un pasticcio, sempre oscurantista". Per questo la recente vicenda non ha rappresentato secondo noi una "sconfitta dei laici", come ha scritto Gian Enrico Rusconi, si è trattato di una sconfitta degli oscurantisti, o se volete dei laici-oscurantisti cioè dei laicisti.
Vi lasciamo con il testo integrale del discorso del Papa.
(*) tra cui i fisici Andrea Frova, autore con Mariapiera Marenzana di un libro su Galileo e la Chiesa, Luciano Maiani, da poco nominato presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Carlo Bernardini, Giorgio Parisi, Carlo Cosmelli. Qui elenco più completo