CLEMENTE REBORA il poeta ex-laicista innamoratosi di Cristo crocifisso (1885-1957)
<ccrebora.org>: era stato educato dal padre garibaldino agli ideali mazziniani. Dopo la laurea si dedicò all’insegnamento e collaborò a “La Voce” fiorentina; fu ufficiale nella prima guerra mondiale, ferito e segnato anche psicologicamente dallo scoppio di un granata. Si impose un regime di vita austero, devolvendo gran parte dello stipendio ai poveri. Si convertì al cattolicesimo nel 1929 ricevendo la cresima dal cardinal Schuster e iniziò la sequela del carisma rosminiano. Alla critica laicista cessò di piacere il Rebora convertito e la sua poesia che si fa inno e parola paraliturgica.
Libro Rosmini e Rebora di Padre Mario Pangallo.
Nel seguito annoto alcune iniziative del Centro Culturale Rebora
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/06/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: centro culturale Rebora; Rosminiani
↑2022.04.05 <avvenire> La nuova edizione de i "Canti anonimi" di Clemente Rebora arricchisce la serie reboriana di Interlinea, già nobilitata fra l'altro dagli scritti di guerra. <ytali> “Tra melma e sangue”, il grido di Clemente Rebora contro la guerra. L’espressionismo di Clemente Rebora e l’ermetico lirismo di Giuseppe Ungaretti; due poeti che conobbero “la melma e il sangue” della guerra di trincea, di posizione, la fatica e l’abbrutimento ...
↑2021.09.20 h20:30 Il Centro Culturale Rebora propone la presentazione del libro di Paolo Musso "La scienza e l’idea di ragione". <sussidiario> Com’è possibile che la filosofia della scienza contemporanea sia giunta a negare il valore conoscitivo della scienza? Dal positivismo logico del Circolo di Vienna al falsificazionismo popperiano fino alla svolta relativista dell’epistemologia contemporanea (vedi Thomas Kuhn) relativista perfino nella comunicazione razionale. Di qui la necessità di recuperare un’idea di ragione più adeguata, che riconosca la sua capacità di rapportarsi direttamente con la realtà e non solo con le teorie. [CzzC: seguii/web ma rimasi deluso dalle digressioni mal giustificate sui rimedi anti-covid, quasi fosse un NoVax modo Salvini; vedi altro mio commento in "incontri"; appunti]
↑2021.02.27 <locandina> webincontro con la mamma del beato Carlo Acutis organizzato in collaborazione con il Centro Culturale Rebora.
↑2015.10.25 <librobreve>: libro “Poesie prose e traduzioni - Rebora Clemente”. [CzzC: lodevole la completezza della pubblicazione, ma, visto che la critica laicista cessò di apprezzare il Rebora convertito e sacerdote, mi meraviglierei se lo riproponesse essendosi lei convertita; vedi qui come ce lo presenta l’Adele Dei, curatrice della collana I Meridiani (che con i seguenti estratti non intendo tacciare di laicismo) lieta di restituire alle librerie lo scrittore in ogni sfaccettatura della sua controversa opera, ma asserendo giusto il monito di fare attenzione alle tante mitizzazioni cui Rebora è stato sottoposto ... imprigionato in una visione prevalentemente agiografica ed apologetica, volta a farne un esempio monolitico di carità e di spiritualità, se non addirittura di santità, ... spesso nella totale noncuranza di qualunque cautela filologica e in assenza di qualunque vera ricerca ... Per Adele Dei il Rebora è l’uomo del conflitto perenne fra singolare e plurale (fra l’io e il noi), che anima tutta la sua poesia, conducendo infine alle scelte irreversibili della conversione e del sacerdozio, o al conflitto fra corpo e spirito, risolto talvolta con slanci quasi autopunitivi. Ma una sorta di complesso manicheismo è onnipresente fino agli anni ’30 in tutti i suoi scritti, lettere comprese. E’ probabile che Adele non creda nell’eternità, dove C.Rebora le potrebbe donare sorridente una correzione fraterna con rossore]
↑2014.12.05 <sir, ancoraonline santalessandro>: Papa Francesco0,1e' cita Rebora e lui da lassù Lo so, santo padre, che tu hai capito, quando hai scelto quella mia poesia. L’Europa dei tuoi tempi è convinta che libertà assoluta, piacere, quadratura dei conti, e, paradossalmente, culto delle merci da consumare, siano il rimedio di tutto. Se gli scettici e gli spocchiosi conoscessero bene non tanto le grandi fedi, ma la sapienza antica, saprebbero che il sapiente amava sostare sotto un albero e che la croce è fatta di albero. Non hanno capito. Come a me prima della conversione, la testimonianza, l’abbandono della desolante ricerca di soddisfazione immediata, fanno loro paura. Si fa sera sulla terra, una leggera aura spira fin qui. Tacendi tempus est. Ogni cosa a suo tempo, capiranno. Come me.