Padre francescano BAHJAT ELIA KARAKACH, parroco latino di Aleppo
Frate della Custodia di Terrasanta, già superiore del convento dedicato alla conversione di san Paolo a Damasco.
<tracce2018.04> originario di Aleppo, è parroco della comunità latina di Damasco: il popolo desidera la pace, questa guerra giova solo ai nemici della Siria che vogliono farne una terra di conquista.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 14/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Siria, carità e perdono anche verso il male fisico mandatorio che è soprattutto un problema educativo
↑2023.02.07 estraggo da <acs> il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale si è abbattuto anche su molte COMUNITÀ CRISTIANE siriane, le quali stavano già affrontando una situazione estremamente difficile dopo oltre un decennio di guerra e persecuzione, senza contare la recente, paralizzante, crisi finanziaria;
anche un sacerdote, Don Emad Daher, è morto nel crollo della residenza dell'Arcivescovo emerito dei greco-cattolici melchiti di Aleppo, mons. Jean-Clement Jeanbart, rimasto ferito.
Seriamente danneggiata la cattedrale siro-ortodossa di San Giorgio, ad Aleppo e la chiesa francescana a Lattakia.
La CHIESA IN SIRIA è sconvolta dalla catastrofe. Anche a Beirut, la gente è scesa in piazza, preoccupata che un'altra esplosione stesse per sconvolgere il Paese.
L'Arcivescovo di Homs, mons. Jean Abdo Arbach, racconta che la popolazione è in uno stato di assoluta disperazione e angoscia. Ci sono persone che vagano per le strade, non sanno dove andare, e cercano disperatamente familiari e amici.
Traggo da una lettera che ho ricevuto da ACS che in parte troveresti su Agensir e su La Stampa
Padre Bahkat Elia Karakach, della Custodia di Terrasanta e parroco francescano di Aleppo che coordina gli aiuti da ACS: «Due scosse di terremoto fortissime, un inferno. Mai sentito nulla del genere, un boato, come fosse esplosa una bomba in convento, 50 condomini crollati qui ad Aleppo. Sotto i palazzi sbriciolati dal sisma c’è tanta gente. Stavamo dormendo e siamo usciti in strada alle 4 di notte in mezzo alle macerie, panico totale. Gente che scappava scalza al buio sotto la pioggia e con il freddo terribile di questi giorni. Già prima del terremoto la luce elettrica c’era nelle case solo un paio d’ore al giorno. Ora siamo totalmente senz’acqua e senza elettricità. Tremiamo al buio, al gelo e continua a piovere. Ci sono macerie ovunque. Anche la parrocchia è stata danneggiata dal sisma. Accogliamo gli sfollati nelle parti ancora agibili del convento, ogni giorno facciamo la mensa per i poveri (1.200) per quanto possibile …»
↑2018.11.20 mi spiace che <doncurzionitoglia> abbia impacchettato tra un titolo e un finale fuorvianti le testimonianze sulla guerra in Siria
- del Vescovo cattolico/caldeo di Aleppo Monsignor Antoine Aud,
- di Padre Bahjat Elia Karakach (della Custodia della terra Santa), natio di Aleppo,
- del prof Andrea Gaiani (esperto di geopolitica),
- di Alessandro Monteduro direttore di “Aiuto alla Chiesa che Soffre,
- del giornalista, Gian Micalessin che ha scritto un libro sulla tragedia siriana Fratelli traditi. La tragedia dei Cristiani in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata, Milano, Edizioni Cairo, 2018
testimonianze che aiutano a sgamare le menzogne, pur senza indurci a parlare di guerra di religione, dizione che potrebbe far più piacere al “nemico” che bene ai cristiani perseguitati; semmai si potrebbe parlare di scontro di civiltà.
↑2018.05.08 <tw.video> Padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa, superiore del convento dedicato alla conversione di San Paolo, ha mandato questo video: ci mostra una Siria diversa da quella che ci raccontano.
↑2018.04.14 <FC> i cristiani siriani: «vogliono distruggerci, le armi chimiche sono un pretesto per fare la guerra» Ad agensir le parole del francescano Bahjat Elia Karakach, superiore del convento dedicato alla conversione di san Paolo a Damasco: speravamo in un’indagine oggettiva sull’uso di armi chimiche e che per questo non ci sarebbero stati lanci di missili; non si ripeta quanto già avvenuto in Iraq, invaso col pretesto delle armi chimiche, mai trovate. [CzzC: audio.mp3 e testo a richiesta] <sussidiario>: i mandanti dell'Isis scendono in campo contro Assad.
↑2017.06.14 <clonline> il mio amico Soulaiman: Jean-Francois, della Biblioteca dello Spirito di Mosca, ha conosciuto il medico siriano quando si trovava in Russia. Oggi, grazie a un progetto di Ats, si sono incontrati a Damasco. Tutto nasce dal desiderio di padre Bahjat Karakach di Damasco di aprire un centro culturale nella capitale ...