Nelle parole di ANTONIA ARSLAN si affaccia la dolorosa storia del popolo armeno la cui tragedia attende ancora di essere riconosciuta
<autrice tra l'altro di> La masseria delle allodole, Lettera a una ragazza in Turchia, Ishtar 2 cronache dal mio risveglio
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 17/12/2020; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: diritti umani, giustizia, pace
↑2020.12.03 Antonia Arslan su <avvenire + stampa gariwo google>: Le prove sperdute dello sterminio”, così il New York Times (già nel 2006 + yt♫2018) definisce i documenti decifrati e pubblicati da Taner Akçam, storico turco che ha pagato anche con la reclusione le sue ricerche sulla strage dei cristiani tra 1915 e 1922, nel libro Killing Orders. I telegrammi di Talat Pasha e il Genocidio Armeno .<yt♫2019> [CzzC: Taner meriterebbe menzione in Gariwo; mi parrebbe di udir digrignar di denti sultanini]
↑2020.11.17 <LaNuovaEu> Antonia Arslan: sulla tragedia che si va consumando nell’attuale Armenia e nel Nagorno Karabakh è stato assordante il silenzio della nostra stampa, delle nostre istituzioni e soprattutto delle istituzioni europee. [CzzC agli Occidentali ex cristiani non importa più del cristianesimo, nemmeno di quello degli Armeni, per molti dei quali invece «il cristianesimo per noi è come una pelle, se ci togliete questa pelle moriamo» come disse Vahan Mamikonian nel 450 d. C. condottiero armeno sconfitto dal re zoroastriano che però rispettò questa dichiarazione e lo lasciò continuare a professare la sua religione con il suo popolo]
↑2020.11.10 <esserci.yt♫> Armenia: elegia per una nazione che rischia la morte al cospetto di un'Europa distratta o perfino solidale con gli oppressori: incontro con Antonia Arslan; coscienza e memoria.
↑2020.10.07 <gariwo> da Antonia Arslan, appello per la pace nel Caucaso del Sud precipitato in una nuova guerra, troppo spesso ignorata dai nostri media, che sta producendo una crisi umanitaria terribile per la popolazione civile del Karabakh, in seguito all’attacco dell’Azerbaijan, supportato dalla Turchia. I due terzi della popolazione sono stati costretti alla fuga, in seguito ai bombardamenti incessanti che colpiscono Stepanakert, Shushi e altri centri del Karabakh.
↑2018.09.21 <corriere> Antonia Arslan: «Il genocidio degli armeni e i miei 57 anni di silenzio». La scrittrice e la visita del presidente Mattarella a Erevan, capitale dell’Armenia: «Mi sono sentita accettata come figlia dei sopravvissuti giunti in Veneto»
↑2015.05.14 <cmc>: Il Genocidio Armeno. Conferenza con S.E. Raphael Minassian, Arcivescovo dei Cattolici Armeni in Europa Orientale; introduce Martino Diez, Direttore scientifico della Fondazione OASIS. «il primo genocidio del XX secolo» Nonostante la possibilità di salvezza attraverso la conversione all’islam, quasi 2.000.000 persone accettarono di morire per non perdere la loro fede e la loro identità nel periodo tra il 1894 e il 1923. Video con Antonia Arslan
↑2014.04.24 Metz Yeghern, la giornata degli Armeni su Sentire* con immagini toccanti: per la Turchia è un giorno come gli altri, perché per loro è vietato parlare del genocidio degli Armeni, non è mai esistito; ma per gli Armeni, l'altra metà della Turchia, il 24 aprile è il giorno del Metz Yeghèrn" cioè il "Grande Male", una piaga dell'anima umana, una pagina che ancora stenta a divenire memoria collettiva, come è accaduto invece per la Shoah, memoria aiutata ad esempio da Antonia Arslan, autrice della "Masseria delle Allodole"[CzzC: appunti].
*[CzzC: la stessa pagina, anche in riferimento agli armamenti e a Gino Strada, mi porta ad interloquire con l’autrice]
↑2011.07.06 <lastampa>: il Vaticano rivela documenti inediti sul genocidio armeno inediti dai suoi archivi segreti; le testimonianze agghiaccianti saranno pubblicate in un libro “La santa sede e lo sterminio degli armeni nell’impero ottomano” di Karakhanian Valentina Vartui, Viganò Omar con prefazione di Antonia Arslan
↑2011.06.24 Il dovere della memoria: la memoria negata risulta più penosa e devastante della memoria inflazionata: nelle parole di Antonia Arslan (autrice de “La masseria delle allodole”) si affaccia la dolorosa storia del popolo armeno la cui tragedia attende ancora di essere riconosciuta.
↑2010.11.gg Da Il Trentino – mensile della www.provincia.tn.it - #303 – novembre 2010: I colori dell'Armenia.
Dal pittore di Riva al console onorario di Arco. 1915 è l'anno segnato dal genocidio perpetrato dai Giovani Turchi. Voci dall'Armenia giungono spesso in Trentino: da Antonia Arslan, nella luce dei suoi personaggi veri, ad Araik Bartikian, con il piccolo duduk che sveglia le "ottave interiori", i suoni ancestrali dentro ognuno di noi. [CzzC: continua qui in "curdi massacratori di Armeni"]]