ALAIN DE BENOIST e l’obsolescenza del CLIVAGE DESTRA-SINISTRA
<wikipedia>: n1943 è uno scrittore, filosofo e giornalista francese, fondatore del movimento culturale denominato Nouvelle Droite, del quale è stato animatore insieme a Guillaume Faye, Pierre Vial, Giorgio Locchi.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: populismo in reazione ai danni da globalizzazione, euro disfunzionale, finanza cinica, immigrazione, terrorismo
↑2024.11.10 Dopo la vittoria di Trump vediamo crescere anche in Europa la reciproca delegittimazione tra destra e sinistra, mentre mi parrebbero di ben più vasta rilevanza gli adempimenti che l'Europa sta trascurando (affetta dagli eccessi di genderite e verdite), mentre il futuro del mondo oscilla a colpi di migliaia di miliardi tra capitalismo e capicomunismo, capaci di stritolare i NON allineati. La nostra vecchia e litigiosa Europa, dimentica dei padri fondatori e delle raccomandazioni di Draghi sulla concorrenza, frena sulle grandi aggregazioni (la Germania che si arrocca in Commerzbank contro Unicredit, mentre l'Italia per 10 milioni rischia di far saltare l'accorpamento di ITA in Lufthansa). Nel frattempo indicono sciopero generale quei due sindacati che hanno come iscritti più pensionati che lavoratori, ignari che fra vent'anni bisognerà inventare cosa far fare alle decine di milioni di attuali lavoratori che l'intelligenza artificiale renderà troppo costosi rispetto ai robot. Paulo maiora canamus rispetto all’abbigliamento di Ursula.
↑2021.09.14 Botta e risposta con Geppetto sul clivage destra-sinistra
↑2021.05.24 <ilfoglio> due sinistre francesi a confronto con molti punti in comune sull'islamismo: Manuel Valls: sono di sinistra, quella di Camus, ma non si possono escludere dalla sinistra coloro che difendono la laicità anche con una posizione di fermezza nei confronti dell’islam politico; eppure, è proprio ciò che è accaduto a Elisabeth Badinter, a Caroline Fourest e a me; ci sono pagine di Onfray sull'islamo-gauchisme che condivido: c'è una sinistra che sostituisce la lotta di classe con la lotta di razza, che presenta i musulmani come i nuovi dannati della terra, vittime del capitalismo e dell’ordine costituito: la realtà dà ragione a Samuel Huntington [CzzC: scontro di civiltà]
Michel Onfray: il mio socialismo è quello di Leroux, di Cabet, di Proudhon, di Fourier, dei comunardi; com’è possibile che Alain de Benoist sia un appestato mentre quelli che sono stati maoisti e trotzkysti, che hanno difeso la Rivoluzione culturale e i suoi milioni di morti, se non addirittura Pol Pot, siano ancora invitati dappertutto? Ciò che rende possibile l’islamo-gauchisme di un Edwy Plenel, di una Assa Traoré o di un Jean-Luc Mélenchon è la certezza di trovarsi dal lato del bene dal 1789, e chiunque non stia dalla loro parte viene fustigato come fascista.
↑2020.07.08 su <vocetn> F.Agnoli.fb ricorda come Maria Romana Degasperi ed Alcide Degasperi spiegano la frase: “Siamo un partito di centro che marcia verso sinistra”.
- Maria Romana: “Si è fatto un gran parlare sulla sua affermazione: ‘Siamo un partito di centro che marcia verso sinistra’. Eppure confrontando discorsi e affermazioni scritte, è indiscutibile, anche a chi non glielo abbia sentito ripetere a voce, che la sinistra di cui parlava non aveva niente a che vedere con la topografia parlamentare con la quale si volle o si tentò di confonderla … La marcia verso sinistra era da De Gasperi intesa come movimento verso una soluzione della questione sociale e poiché, nella terminologia corrente, il termine di sinistra stava ad indicare un atteggiamento di particolare sensibilità verso questo problema, egli non cercò vocabolo diverso o migliore”.
- Alcide: “Spero che non vi perderete anche voi intorno a questa terminologia falsa di sinistra e di destra; è terminologia sbagliata e ingannatrice perché vi sono dei sinistri in senso giacobino, ereditari dell’anticlericalismo passato, i quali sono sinistri perché sono anticlericali, ma quando si tratta di difendere la propria proprietà, i propri affari, allora sono destri. Questi sono dei sinistri miscredenti, ma conservatori economicamente parlando e difendono la proprietà e spesso anche i privilegi. Ci sono poi dei sinistri talmente dirigisti che finiscono con l’accettare la dittatura economica; e anche questa posizione è tutt’altro che scevra di pericoli. Ci sono poi i comunisti che si dicono democratici solo perché abusano delle libertà democratiche e parlamentari”.
↑2018.09.18 <fq> Bertinotti su La7: “Soffro nel dirlo: la sinistra ha abbandonato il proprio popolo. Ora sta tra la malattia grave e la morte”; “Non mi va di parlare del Pd, basta da solo a farsi danno”.
↑2017.02.11 <Tempi p24>: Alain Benoist descrive il declino delle ideologie e delle vecchie categorie di destra e sinistra, perché il “popolo” si sente ingannato dalla loro rappresentazione della realtà, imposta con la doxa mediatica delle elite finanziarie che sublimano mondialismo, immigrazione, architettura disfunzionale dell’euro, gender, svileggiando come populista (parola-caucciù) chi denuncia la non corrispondenza di tale rappresentazione col vissuto reale del “demos”, in arretramento di sicurezza, occupazione, potere d’acquisto.
↑2016.04.12 <inkiesta>: Alain de Benoist: ma quale scontro di civiltà, la jihad è una guerra interna all'Islam [CzzC: non solo, purtroppo: nel mirino ci sono gli infedeli, soprattutto non islamici, in subordine gli sciiti, odiati come eretici dai sunniti filo wahhabiti] «Invocare i disagi sociali nelle banlieu è una spiegazione di comodo», [CzzC: concordo, il movente del terrorismo è altro] il trattato commerciale Usa-Ue è una «minaccia» [CzzC: per il demos, non per gli gnomi]. E il jobs act alla francese risponde a una «logica del profitto preoccupata di accumulare illimitatamente capitale» [CzzC: non solo: nell’emergenza occupazionale, meglio il jobs act che la delocalizzazione delle imprese o la loro svendita ai cinesi]
↑2015.04.15 <intelligonews>: "Il gender è figlio del capitalismo liberale":il grande inganno consiste nel far passare come sensibilizzazione alla democrazia, alla tolleranza, quella che è in realtà la cancellazione di ogni legame e di ogni identità culturale, storica, religiosa, familiare e sessuale. E' la rottura (democrazia contro natura), e il pensiero gender ne costituisce solo un'ultima declinazione