ultima modifica il 05/01/2019

 

Farhad Bitani: da un passato di odio, la vita cambiata da un incontro

Correlati: islam moderato riformi educazione; no male fisico, no finanziare e armare fondamentalismo

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

<Tracce2015.12>: da un passato di odio, la vita cambiata da un incontro con una famiglia di cristiani che gli ha fatto scoprire la sua vera identità più forte anche del veleno inghiottito prima, senza  alcuna intenzione di convincerlo, ma per la loro umanità conoscevano il suo bisogno di senso e di condivisione. Si è messo a studiare il Corano in persiano «io grazie a voi cristiani ho scoperto davvero la mia religione».

 

<wikipedia>: 1986/Kabul: figlio di un mujaheddin (il generale Mohammad Qasim) fu ufficiale dell'Afghan Army durante la missione ISAF in Afghanistan; dal 2012 si dedica al dialogo interreligioso e interculturale

 

 

12
2015

<Tracce2015.12p28-31>: con un passato immerso nell'odio intriso di attentati racconta cosa ha trasformato la sua vita. [CzzC: estrapolo da Tracce→]:  mio padre combatteva coi guerrieri di Ahmad Massoud, cioè lo Stato islamico e diventai  fondamentalista, era normale respirare la crudeltà necessaria alla guerra santa con la gente punita per strada, ragazzine vendute, decapitazioni, il ballo del morto quando nel corpo senza testa mettevano l'olio bollente per farlo eccitare al suono della musica. Ogni venerdì sera si andava allo stadio sabbioso di Kabul per assistere alle lapidazioni: solo una volta sugli spalti ha provato qualcosa di diverso: due bambine strappate all'abbraccio della madre che poi cade sotto i colpi delle pietre mentre la folla si accaniva e il marito teneva per mano le figlie augurando l'inferno alla loro madre. Non mi rendevo conto della disumanità anche mia: anche le persone più normali diventano animali perdendo la capacità di giudicare, il tutto nell'ipocrisia di chi si erge a giudice e boia il nome del Corano. Nel 2004 quando il padre è diventato uomo fidato il presidente Hamid Karzai eccolo a Roma in ambasciata e nel 2006 all'Accademia Militare di Modena. Si affeziona a suo compagno di stanza che iniziò ad invitarlo a casa sua perché lo vedeva triste: una famiglia normalissima, accogliente; con loro a tavola sono banditi vino e maiale per rispetto della sua religione; in quei giorni di Pasqua gli viene la febbre alta e subito si prendono cura di lui: è notte fonda, la madre dell'amico entra piano per vedere come sta, gli sente la fronte e gli rimbocca le coperte; Farhad ha gli occhi chiusi a quel gesto il cuore sussulta e nel silenzio gli invade una domanda «ma allora chi sono io?». Tempo dopo quella donna gli chiede sorpresa come un  gesto così piccolo gli possa aver cambiato la vita e lui le risponde «non hai cambiato solamente la mia ma a centinaia di persone attorno a me e chissà quante altre ancora; credo ci sia un punto bianco nel cuore, un punto di domanda sulla tua vera identità più forte anche del veleno inghiottito prima; nessuno è venuta di darmi soldi e potere; io ho visto una donna e altri come lei che erano cristiani, contenti, non avevano nessuna intenzione di convincere me; per la loro umanità conoscevano il mio bisogno e condividevano com'è la vita senza pretendere nulla in cambi». Si è messo a studiare il Corano in persiano «ce l'avevano insegnato in arabo senza che sapessimo la lingua trasmettendocelo come volevano per i loro obiettivi; io grazie a voi cristiani ho scoperto davvero la mia religione». Oggi fa il mediatore culturale a Torino dedica le sue giornate gli immigrati per lavoro e come volontario non stop; è socio fondatore del Global Afghan Forum (200mila iscritti che si occupa di educazione in Afghanistan).

«La notte dopo gli attentati di Parigi non ho dormito dal dolore e dalla rabbia; quella è assenza di Dio, ce l'ha insegnato don Giussani che io ho conosciuto due anni fa: quando nella vita dell'umano non c'è la realtà di Dio quella vita impazzisce, perché l'uomo ha bisogno di Dio: allora combattere è far conoscere il suo amore; c'è un'Europa che non propone nulla all'uomo che cerca, poi c'è un cristianesimo di tradizioni vuoto, e infine c'è un cristianesimo vissuto; sono grato a Dio di avermelo fatto incontrare, perché nient'altro avrebbe potuto cambiarmi». «La politica deve chiedere aiuto e rinunciare i suoi interessi che finanziano ed armano il fondamentalismo... ed è grave responsabilità dell'Occidente togliere Dio dalla vita pubblica, lasciando un vuoto: la libertà religiosa non si può toccare, è libertà dell'umano». E alla Chiesa chiede: «aiutate il nostro mondo musulmano: la Chiesa ha superato la sua violenza, ha lavorato sull'interpretazione delle Sacre Scritture e ha camminato. Insegnateci come; noi dobbiamo essere disposti ad imparare; ... Dio mi ha lasciato libero, ma il coraggio di scegliere mi viene dal cristianesimo, dal seguire il bene che ha cambiato la mia vita».